(Trapani) Ancora parole istituzionali, ancora commissioni e tavoli tecnici e protocolli d’intesa ma fatti, niente.
Così è passata la riunione dell’Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente (e già il nome suona incomprensibile) tenutasi a Trapani il 2 ottobre scorso, presieduta dal Prefetto Stefano Trotta ed a cui hanno partecipato il Presidente della Provincia Turano, sindaci dei comuni della provincia, rappresentanti della Forze dell’ordine, Associazione degli industriali (ANCE e API) sindacati e il rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
Lo scopo dell’incontro, ancora una volta, concertare una strategia di intervento in grado di favorire lo sviluppo socio-economico ed infrastrutturale del territorio attraverso una pluralità di azioni coordinate improntate a criteri di efficienza ed efficacia. Sarebbero state individuate (nel 2008) una serie di priorità, che saranno sviluppate nelle quattro Sezioni in cui si articola la Conferenza Permanente (amministrazioni d’ordine; sviluppo economico ed attività produttive; territorio, ambiente e infrastrutture; servizi alla persona ed alla comunità). Sembra di rilggere le comunicazioni degli ultimi decenn!
Ovvia condivisione generale delle linee attuative divisione con l’auspicio di un avvio dei lavori. Pertanto, non appena acquisite le designazioni dei referenti di ciascuna delle amministrazioni interessate, le Sezioni diventeranno operative. Si riuniranno i rappresentanti di ciascuno amministrazione e siamo certi, il lavoro nero e il lavoro irregolare continuerà in provincia come e più di prima.
Ma si faranno altre conferenze e si firmeranno altri protocolli inutili perché tanto alla fine nulla cambierà.
Se solo si volesse fare sul serio si dovrebbe disporre l’immediato controllo a tappeto di tutto il territorio ed allora si che quel famoso 43% di irregolari trovati nelle cantine negli ultimi controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine salirebbero d’improvviso all’80/90%.
Altro che gruppo di progetto per studiare le iniziative di prevenzione. Abbiamo leggi e regolamenti, basta farli applicare e sanzionare con severità gli schiavisti del terzo millennio.
Quando le istituzioni vogliono sanno come fare. Guardare cosa è successo nel bresciano nel 2006. Durante l’intero anno un plotone di ben 54 ispettori del lavoro ha battuto a tappeto la provincia di Brescia trovando irregolari ben una azienda su due.
Vogliamo pensarci un attimo ed agire anziché “parlare e firmare protocolli”?