Il Ministro per la Giustizia pakistano Farooq H. Naek ha definito gli attacchi missilistici nelle zone tribali da parte della coalizione internazionale guidata dagli USA una aperta una violazione dei diritti umani e della Carta delle Nazioni Unite.
Naek, in una conferenza stampa tenuta presso la Direzione Generale per i Diritti dell’Uomo, ha ricordato che “Secondo il diritto internazionale un paese sovrano non può essere attaccato senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza“.
Questa ulteriore presa di posizione ad uso prevalentemente interno alimenta per certi aspetti il sentimento antiamericano che in Pakistan era latente da molti anni.
In Pakistan così come in Afghanistan stanno morendo troppi civili ed il sentimento di odio verso l’occidente diventa ogni giorno sempre più palpabile.
Gli USA stanno perdendo in Afghanistan e stanno facendo di tutto per portare nell’orbita del fondamentalismo islamico anche un paese che malgrado le sue contraddizioni, stava lentamente muovendosi verso la democrazia autoctona e non importata.
Se non cambiano strategia e se non cominciano a rispettare il diritto internazionale gli americani, ma anche gli occidentali, rischiano di alimentare una guerra lunga e sanguinosa che nulla avrà da invidiare alla celeberrima guerra dei cento anni.
Il Vietnam evidentemente agli americani non ha insegnato nulla e la terribile esperienza russa in terra afghana sembra essere stata dimenticata da tutti.