venerdì, Novembre 22, 2024
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Federalismo fiscale. Una bufala ma pericolosa in prospettiva

Ma il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo,  ex presidente di provincia “regionale”  incostituzionale” plaude gaudente.
Nessuno sa cosa si scriverà su questa “idea” della Lega Nord ma tutti ne sembrano abbagliati.
Lombardo al convegno organizzatato dalla Confindustria a Capri ha affermato “Abbiamo sempre creduto alla riforma federalista, convinti che buona parte delle ragioni del divario tra nord e sud vanno ricercate nel centralismo e nelle sue degenerazioni“.
Detto da uno che è presidente di un movimento autonomista, e di una regione che il federalismo lo ha ottenuto “veramente” con lo Statuto nel lontano 1946 ma che la casta siciliana tesa agli interessi delle segreterie nazionali e di Roma capitale, e molto più semplicemente per ottenere un posto al sole del Parlamento italiano, non ha mai preteso di far applicare nella sua interezza perché coperta da ingenti fondi che sono serviti per la rinascita dei feudi medioevali, è tutto dire.
Lombardo si congratula con Bossi e Berlusconi senza sapere nemmeno lui di che cosa si andrà a parlare nei prossimi 6/8 anni in Parlamento, se tutto va bene.
Una cosa però possiamo fin da adesso dirla. L’Italia delle bufale e della casta che non ha responsabilità sulle entrate, più o meno come era al tempo dei feudi, potrebbe essere il primo stato unitario che potrà imporre tasse e tributi con 4 soggetti istituzionali: stato, regioni, province e comuni.
Continueremo a pagare tasse per mantenere in piedi i sollazzi dei politici trombati quali unioni dei comuni, per i  comuni montani, per i comuni pedemontani, per i comuni rivieraschi e, ciliegina sulla torta,  per la “tassa di scopo”, enti e fondazioni di politici, enti inutili e consulenti, associazioni di volontariato (?) e antimafia, privilegi e pensioni della casta politica che dovrebbe invece essere pagare per il suo lavoro, apprendisti stregoni, etc., e ci fermiamo qui perché la lista sarebbe troppo lunga .
Di una cosa sola siamo certi che esiste nell’idea leghista, la tassa di scopo. Cosa sarà mai? Semplice, il comune x, decide di organizzare una bella festa da ballo per l’unità delle caste, bene, in giunta si decide in quattro e quattr’otto che ogni cittadino contribuirà al sollazzo delle caste per lo 0,3% del reddito.
Un assurdo? Aspettare per vedere.
“Siamo pronti dice il presidente Lombardo, ad affrontare una fase storica di sacrifici e di assunzione di responsabilità, cui si accompagnerà la valorizzazione delle nostre risorse, soprattutto quelle umane, e che segnerà la fine di un secolare saccheggio e porterà alla vera unità del Paese”.
La fase storica dei sacrifici per i siciliani dal 1860 non è mai cessata  e quindi l’unica cosa che l’Isola necessita è l’assunzione di responsabilità della casta, che ancora una volta ha dimostrato come la “NON RESPONSABILITA’ sulle entrate e conseguentemente sulle uscite, sia il suo principale obiettivo d’interesse.  
E a confermare che anche Lombardo non sappia assolutamente nulla di quello che si andrebbe a realizzare in un futuro incerto, sono le sue dichiarazioni:  “Lavoreremo per un federalismo equo e solidale che rafforzi le autonomie speciali, presidio non di privilegi, ma di storie, identità e potenzialità diverse. Un federalismo che porti a uguali condizioni di partenza per tutte le regioni, che assicuri una fiscalità di sviluppo e di coesione, che acceleri la ripresa del sud, e che l’Europa dovrà consentire” .
Facciamo grande fatica a dargli fiducia dopo queste affermazioni perché se sarà vero che  partiremo tutti dallo stresso nastro … posto in verticale (!) è altrettanto vero che  purtroppo a noi siciliani,  rimarrà la stessa inconcludente classe politica di ieri e di oggi.  
L’italiano non è una opinione, e quindi, l’affermazione di Lombardo si può leggere così: “oggi abbiamo approvato il nulla“.
In ogni caso, in oltre sessanta anni di democrazia repubbicana i politici siciliani si sono dimostrati incapaci di dare all’Isola dignità, benessere, lavoro, sanità e sicurezza sociale malgrado gli ingenti trasferimenti di fondi romani serviti per lo più per mantenere i feudi e quindi l’assistenzialismo e il clientelelismo; come pensare che potendo disporre della libera facoltà di “applicare tributi e tasse” ai cittadini possano di colpo divenire capaci ed assumersi la responsabilità sulle uscite?

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