Questo il messaggio che il CIPE e Berlusconi mandano alla Sicilia che con la vergognosa decisione di assegnare a “fondo perduto” al Comune di Catania 140 milioni di euro per evitare il dissesto finanziario conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto la politica italiana non senta alcuna responsabilità sulle entrate.
Berlusconi il decisionista ha deciso. I cittadini pagheranno l’assistenzialismo e il clientelarismo che l’amministrazione di Catania ha perseguito per anni anche con il suo medico personale Scapagnini. scatena una sterile polemica politica da parte dell’opposizione che, con Massimo D’Alema, sottolinea come sia “importante che operazioni di questo tipo non siano discrezionali o amicali”. Affermazione politichese che dice tutto e non dice niente forse nella segreta convinzione che quando capiterà ad un comune di sinistra il governo agirà di conseguenza.
Questa ulteriore dimostrazione di assistenza ad una classe politica irresponsabile da parte del governo allontana ancora di più il sud e la Sicilia dal resto d’Italia.
L’ancora di salvezza per la città e per le aziende e le cooperative che finalmente potranno essere pagate il realtà è l’ennesima vergognosa dimostrazione di come la casta dei notabili siciliani stanno portando al disastro l’intera Isola. Dopo Catania sicuramente Palermo con i suoi 21 mila dipendenti, e popi chissà! Un contributo a fondo perduto non si nega a nessuno e la Sicilia è maestra nei contributi.
Per il Capo gruppo alla Camera dell’IDV “”Il Comune di Catania é un buco nero, ha debiti per un miliardo di euro, pari quasi a quelli di Alitalia. Con questo prestito si premia il Comune più sprecone d’Italia e si incentiva il clientelismo”. Errore, non è prestito è contributo a fondo perduto, ma l’inesattezza di Donati non fa altro che confermare come la classe politica non sappia esattamente di che cosa stia parlando.
Certo che dopo il regalo ad Alemanno non poteva mancare il regalo a Stancanelli per salvare l’ex Sindaco e medico personale Scapagnini!
Tutti contenti ora, a destra e a sinistra e tutti contenti perché i dipendenti possono essere pagati. Già, si può ricominciare lo sperpero e l’assistenzialismo sfrenato, tanto alla fine chi paga sono i cittadini per il sommo gaudio di una classe politica che non dà alcun segno di concretezza e di responsabilità.
Adesso tutti vigileranno ma quando si manifestava il dissesto tutti questi signori politici contenti dov’erano? Perché non hanno vigilato prima? Erano forse distratti dal troppo lavoro.
E non addolcisce la pillola il fatto sul buco in bilancio c’è una inchiesta aperta nei mesi scorsi dalla Procura della Repubblica che ha indagato 40 persone, tra ex amministratori e funzionari dell’Ente.
Tutto come sempre, finirà nella più classica bolla di sapone, nessuno, anche a dispetto di una legge dello stato che prevede la responsabilità personale, pagherà. O meglio, qualcuno pagherà e questo qualcuno non sono altro che i cittadini.
Con il fondo perduto abbiamo perso ogni speranza per un futuro migliore.