Il governo pachistano con una nota diffusa ieri ha categoricamente negato che il Presidente Asif Ali Zardari abbia mai dato agli USA il consenso per effettuare attacchi in territorio pakistano.
Il Ministro federale per le comunicazioni, Sherry Rehman, ha dichiarato che “Il presidente ha sempre detto che l’attività di contrasto al terrorismo nelle aree frontaliere deve essere coordinata con i servizi e con le Forze Armate pakistane. A tutte le forze in campo il Presidente ha ripetuto più volte che le forze della coalizione devono rispettare l’integrità territoriale del Pakistan”.
La precisazione, forte e sempre più per uso interno, è venuta subito dopo l’intervista di Zardari con il Wall Street Journal (WSJ) che ha riportato che il presidente aveva autorizzato gli USA di intervenire in Pakistan unilateralmente.
Rehman, passando poi alla spinosa questione kashimira, ha negato qualsiasi cambiamento nella politica pakistana sul Kashmir e a sostenuto che il governo è fermamente impegnato a sostenere diplomaticamente la causa del popolo kashmiro ed per il loro diritto di auto-determinazione.
“Il presidente – ha continuato Rehman – non ha equiparato la lotta kashimira al terrorismo né ha mai sottovalutato le sofferenze della popolazione, e le dichiarazioni del presidente al WSJ devono essere considerate nel contesto generale delle attuali relazioni con l’India.
“Tuttavia, gli sforzi per la pace con l’India non cambiano la nostra posizione di principio sul Kashmir”.
Il portavoce del Presidente Zardari, Farhatullah Babar, fa osservare che i giornalisti hanno “di fatto interpretato le dichiarazioni del presidente” che si riferivano al contesto generale della lotta al terrorismo.
“La posizione ufficiale è che noi non consentiamo alcuna incursione straniera in territorio pakistano“.
Chi ha orecchie per intendere … intenda, o almeno capisca.