Ed alla fine anche la politica che conta prende coscienza. Ad iniziare è l’ex Presidente della Regione Siciliana, Salvatore Natoli, che ha aderito al Manifesto sul diritto alla memoria ed alla vertià storica del popolo siciliano. Suscita feroci polemiche, ma anche molto interesse ed alcune qualificate adesioni, la recente iniziativa degli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu di redigere il MANIFESTO sul DIRITTO del Popolo Siciliano alla VERITA’ e al recupero della Memoria Storica. Ciò soprattutto per contrastare adeguatamente la congiura del silenzio e la manipolazione della Storia Siciliana, messe in atto dal 1860 ai nostri giorni, da parte della maggioranza delle istituzioni, delle forze politiche dominanti e degli esponenti della Cultura Ufficiale italiana.
Valga per tutti l’esempio della Rivoluzione indipendentista detta del “SETTE E MEZZO” e che, appunto, durò – con epicentro Palermo – dal 15 al 22 Settembre 1866. E che, dopo le vittorie iniziali, fu domata soltanto con una martellante e spietata azione di bombardamento sulla Città da parte dei cannoni della Flotta militare italiana e delle Artiglierie dell’armata di quarantamila soldati agli ordini del Commissario Regio, Generale Raffaele CADORNA. Ebbene, a prescindere dal travisamento dei fatti, a Palermo non esiste una lapide che ricordi l’eroico comportamento ed il sacrificio di quei Martiri della lotta per la libertà e il riscatto della Sicilia.
In questo contesto, nel quale imperversa il colonialismo culturale, sono state particolarmente apprezzate la coraggiosa adesione e la disponibilità alla partecipazione ai lavori di redazione del MANIFESTO, pervenute da parte dell’Ex Presidente della Regione Siciliana, Salvatore NATOLI, il quale ha svolto, proprio in questi giorni, un’offensiva culturale fatta di conferenze, dibattiti ed incontri, anche televisivi, sull’argomento.
Sulla frontiera del recupero della memoria storica è impegnato, da tempo, anche il sodalizio culturale FOCUS TRINAKRIA, presieduto da Fabio Cannizzaro.