venerdì, Novembre 22, 2024
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Sanità Siciliana – rientro economico ai danni dell’utenza, salvaguardate le lobby.

Secondo il neo assessore alla sanità Salvatore Russo, si devono tagliare in Sicilia 5.000 posti letto, così, secondo fonti di stampa, ha deciso il governo nazionale.
Facendo un semplice conto, si andrebbe a tagliare il 25% del totale dei posti letto che in Sicilia sono 21.256 contro gli oltre 44.000 della Lombardia che come popolazione è uguale alla Sicilia. Allora perché tagliare i posti letto e ridurre gli ospedali? La risposta più semplice è che anche questo governo retto da un presidente autonomista dell’ultima ora, alla fine non è in grado di agire con decisione sui veri sprechi della sanità siciliana.
I veri sprechi sono nel gran numero di ASL, centri di potere politico, i CdA delle strutture sanitarie, il numero incredibile di medici e del personale paramedico ed infermieristico nei nosocomi, l’incredibile numero di addetti al servizio 118 e di associazioni e fondazioni che assorbono ingenti capitali pubblici senza un reale beneficio per i cittadini, gli sprechi su acquisti e sulle forniture dei materiali e medicinali, etc..
Le strutture private “convenzionate” non dovrebbe superare per numero quelle di regioni dove, guarda caso, la sanità funziona di molto superiore alla Sicilia (un occhio alla Lombardia non farebbe male). Di contro, ed ecco la vera politica di risanamento, dovrebbero essere potenziate le strutture pubbliche ed eliminate completamente le ASL. Tutte le strutture dovrebbero essere alle dipendenze di una sovrastruttura regionale unica all’interno dell’assessorato alla sanità. Dovrebbero essere indicati e pubblicizzaati gli obiettivi per singola struttura e a fine anno si dovrebbe procedere alla verifica e quindi … mandare a casa quegli incapaci e quei fannulloni, che ancora oggi godono di grandi appoggi politici, che non sono in grado di gestire conoculatezza e senza di responsabilità la struttura a loro affidata. 
Le guardie mediche dovrebbero essere abolite considerato lo scarso servizio che erogano ai cittadini, andrebbero implementate le strutture di “pronto soccorso” ed istituito il servizio di reperibilità del medico “di famiglia”. Più o meno come si faceva prima che l’assistenzialismo sfrenato italiano attraverso l’istituzione di enti e servizi inutili ha preso il sopravvento.
Per fare ciò ci vorrebbe un governo, purtroppo la Sicilia ancora una volta sembra che non averlo.

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