Premesso che non abbiamo il piacere di conoscere l’assessore Ilarda e nemmeno sua figlia, come cittadini di questa bella e dannata Isola, riteniamo che le intenzioni della figlia dell’assessore di dimettersi dall’incarico in regione per quietare le voci di tali appartenenti alle organizzazione sindacali, sia sbagliato ed inaccettabile in uno stato di diritto.
La nostra linea editoriale è nota e quindi nessuno ci può accusare di partigianeria se in questo caso, anzichè riportare la notizia con un nostro commento, esprimiamo le nostre convinzioni su un fatto che riteniamo emblematico della situazione in cui si vive in Sicilia.
Se come afferma l’assessore l’impiego ottenuto dalla figlia è avvenuto in modo trasparente e in armonia alle norme di legge senza prevaricazione di diritti altrui, dimettersi per far contenti i sindacati, è la cosa più sbagliata che un cittadino possa fare.
Se si hanno delle prove che questo impiego è stato ottenuto con frode oppure per la particolare posizione di privilegio in cui si trova il padre, bene, allora si informi la Magistratura, perché in questo caso ci troveremmo davanti ad un fatto con rilevanza penale.
Condividiamo l’azione di rigore che l’assessore Ilarda sta mettendo in atto anche se per far cessare sprechi e clientelarismo che sono l’essenza del “sistema di illegalità” in Sicilia, questa azione dovrebbe essere più decisa e molto più incisiva.
E’ ora che quella parte di dipendenti pubblici, regionali e degli enti locali, ancora legata al principio delle “lobby e dei circuiti privati di interessi”, cambi e si uniformi agli interessi generali dell’Isola con comportamenti consoni al posto di lavoro che occupano.
Probabilmente, alcuni di quelli che avanzano dubbi e sospetti non sembrano essere così limpidi e puri, se come da molto tempo riportano fonti giornalistiche ed inchieste varie, la Regione Siciliana ha tanti impiegati quanto 5 regioni messe insieme, e non certo per le maggiori attribuzioni che la Sicilia ha rispetto alle altre.
Un esempio per i lettori: dal sito della regione apprendiamo che presso l’Ufficio per le relazioni diplomatiche della Presidenza su 10 dipendenti ci siano 2 dirigenti, 5 funzionari “direttivi” e 3 istruttori direttivi, presso l’ufficio di Bruxelles su sedici dipendenti sono presenti: 1 direttore generale, 7 dirigenti, 3 esperti, 2 funzionari direttivi, 2 istruttori direttivi e 1 istruttore (ma cosa faranno in Belgio), alle dipendenze del Segretario Generale su tre persone c’è 1 funzionario direttivo e 2 istruttori direttivi.
Stiamo parlando solo di una parte infinesimale della galassia regione, composta, e questo è un fatto che si discute da tempo, da dirigenti, funzionari dirigenti, istruttori dirigenti e dirigenti generali.
Forse che la Regione Siciliana è il paese del bengodi?
Non saranno questi gli sprechi, i privilegi e le situazioni dubbie?