Non c’è limite al cattivo gusto. Ormai il teatrino dei diritti oltre il diritto rappresenta con quotidiana regolarità la pochezza dell’essere. Ognuno pensa di poter pretendere tutto “sol perché” paga una tassa, anche per poter uccidere animali per divertimento.
Un cacciatore marsalese che si firma con tanto di nome e cognome che però non pubblichiamo per non dar pubblicità gratuita a persone che dimostrano certi comportamenti, che parla per nome e per conto di un non meglio definito “un nutrito gruppo di cacciatori” e scrive con l’indirizzo email del Movimento Agricolo Europeo (e questo appare quantomeno curioso) esprime la sua più viva indignazione per il blocco dell’attività venatoria decisa dal TAR di Palermo a seguito di ricorso presentato da Legamabiente.
Si chiede il cacciatore, quale ruolo abbia il governo e quale potere possano avere “quattro” scalmanati ambientalisti che, sempre secondo questo signore, agiscono per interessi privati che riescono a stravolgere le decisioni del governo con un semplice ricorso al TAR.
Proclama lo stato di agitazione (?) permanente e programma con i colleghi cacciatori una immediata richiesta di risarcimento danni e rimborso delle tasse pagata alla Regione Siciliana.
Si dichiara fiducioso nella giustizia ma nello stesso critica la giustizia amministrativa e si augura che paghino i promotori del ricorso al TAR. Curioso comportamento.
Chi protesta, invita l’Assessore La Via e al Presidente del Popolo Siciliano (sic) di emanare un decreto per la riapertura immediata della caccia, come se questi potessero mettersi contro le decisioni del Tribunale Amministrativo.
Tutt’alpiù potrebbero ricorrere al CGA ma sarebbe illogico considerate le motivazioni della sentenza di sospensione della caccia che parla di grave situazione ambientale che mette a rischio le specie a causa della persistente siccità nell’Isola che ha debilitato fortemente la selvaggina.
A nostro parere forse il TAR uno sbaglio l’ha fatto, non ha decretato la sospensione della caccia per tutta la “stagione venatoria” che noi ci permettiamo di definire “stagione della mattanza”.
Non abbiamo dubbi, come afferma questo signore, che “i cacciatori risultano essere i cittadini più onesti e ligi ai loro doveri“, ma pensiamo che senza si possa dire che “sparare ed uccidere per il solo piacere di uccidere” certo non appare come dimostrazione di civiltà.
Non siamo d’accordo con il contestatore e ovviamente non siamo d’accordo con i cacciatori, e saremmo felici se gli animali da questi signori braccati e massacrati potessero a loro volta “giocare” ad eliminare i cacciatori. Purtroppo, anche se solo fosse in loro potere, gli “animali” non uccidono per “divertimento”.