Il Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Antonio d’Alì, è intervenuto presso il Ministero per l’Ambiente, il Ministero per le Politiche Agricole e il Ministero per le Attività Produttive affinché il Governo risolva con un intervento di legge urgente il problema legato al trattamento delle vinacce e dei residui vegetali della vendemmia.
Il 31 luglio la questione è stata affrontata dalla Commissione Ambiente, Territorio e Beni Ambientali del Senato con una risoluzione nella quale veniva posto evidenza il problema ed il relativo pericolo del rallentamento e addirittura della sospensione delle imminenti operazioni di vendemmia per la mancanza di impianti di lavorazione dell’elevato quantitativo di vinacce che l’abbondante raccolto preannunciava.
La soluzione a questo “problema” trovata dalla Commissione Ambiente punta a riclassificare le vinacce da “rifiuto non pericoloso” a “materia prima” utilizzabile come combustibile negli impianti di produzione di energia termica e di energia elettrica pulita, e quindi anche con un possibile ritorno economico nei confronti dei produttori, a danno della salute dei cittadini perché la combustione delle vinacce produce inquinamento e proprio per questo motivo è stato vietato l’uso come combustibile.
La trovata, risolve semplicisticamente il problema dello smaltimento dei rifiuti alle cantine senza tenere conto della salute dei cittadini. Un classico in questa Italia delle lobby dove chi va al governo tende a disfare quello che ha fatto il precedente.
Secondo il senatore D’Al’ “La proposta al Governo, contenuta nella risoluzione della Commissione risolverebbe un reale e serio problema consentendo ai vitivinicoltori siciliani il sereno svolgimento delle operazioni di vendemmia ed in più un corrispettivo derivante dal nuovo utilizzo del sottoprodotto vinaccia”.
Risolto il problema ai viticoltori, chissà poi perché solo ai siciliani, i cittadini possono stare tranquilli, questo governo provvederà a farli ammalare “serenamente”.